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la "Suprema" Corte di Cassazione "elimina" il reato di usura ed "abroga" la legge 108/96.

  • Immagine del redattore: Roberto Tempestini
    Roberto Tempestini
  • 19 set 2020
  • Tempo di lettura: 2 min

Aggiornamento: 21 giu 2024

18 settembre 2020 ricordate la data: la "Suprema" Corte di Cassazione "elimina" il reato di usura ed "abroga" la legge 108/96. Epilogo scontato, da quando ormai i giudici fanno le leggi e non applicano il diritto. Da quando i contratti bancari sono divenuti vincolanti anche senza la firma dei contraenti; da quando gli affidamenti, pur documentati nei fatti dagli estratti conto, non esistono se manca il contratto firmato dalla banca; da quando l'usura sopravvenuta durante il rapporto non é più usura; da quando le rimesse solutorie devono essere provate dal correntista; da quando i principi di protezione del contraente più debole e di vicinanza della prova sono divenuti una barzelletta; da quando si lascia impunita una banca che pur ordinata da un Giudice di consegnare documenti o scritture contabili di prova neppure risponde; da quando il diritto bancario e ritornato ad essere il diritto delle banche e l'interpretazione ermeneutica del testo de legge diviene un'interpretazione puramente soggettiva piegata all'arte del burattinaio; da quando "lo Stato" si é talmente indebitato che é divenuto ricattabile dai creditori e non può di certo andare contro le banche a cui é stato richiesto di collaborare per sparare la "potenza di fuoco"! Da quando, infine, basta cambiare semplicemente il nome alle cose per dire che non sono inerenti (attenzione! Impariamo: gli interessi di mora non sono interessi, ma sanzioni per i poveri ritardatari, e se sono sanzioni non sono remunerazioni... ma chi sa come mai nei contratti si continua a chiamarli così...!);

Con un bella "storiella" personale, basata su pseudo principi di "coerenza", "simmetria", equità, protezione del mercato (le banche poverine hanno funzione pubblica e devono essere remunerate anche quando commettono misfatti), i "Supremi", con arte divinatoria e senza alcun serio richiamo giuridico, avallano adesso apertamente pratiche usuraie, sbeffeggiando di fatto il Legislatore del 96 e del 99 (e la stessa Corte Costituzionale), probabilmente considerandolo, (nello scrivere la legge) analfabeta o imbecille. In matematica si utilizzano i "teoremi" quando a partire da delle condizioni iniziali arbitrarie e non dimostrabili si vogliono trarre delle conclusioni certe, pretendendo di dare spiegazioni. Questo é la Sentenza. Questo fanno tali giudici. Neppure bisognava essere tanto Supremi! Qualsiasi giurista del diritto bancario onesto e non pagato dalle banche dovrebbe onestamente ammetterlo.

Attenzione pero: "il diavolo fa le pentole ma non i coperchi!" Leggete bene... I giudici si lasciano sfuggire alcuni principi che metteranno in ogni caso a dura prova le difese delle banche che commettono malefatti....!

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