SOVRAIDEBITAMENTO
Il Sovraindebitamento è o stato di crisi o di insolvenza del consumatore, del professionista, dell'imprenditore minore, dell'imprenditore agricolo, delle start-up innovative e di ogni altro debitore non assoggettabile alla liquidazione giudiziale (ex fallimento) ovvero a liquidazione coatta amministrativa o ad altre procedure liquidatorie previste dal codice civile o da leggi speciali per il caso di crisi o insolvenza;

Si tratta di procedure per risolvere la crisi di eccessivo indebitamento di tutti i soggetti a cui non si applicano i più complessi strumenti della crisi di impresa.
Il piccolo imprenditore, il professionista, il consumatore, l’azienda agricola possono accedere a procedure specifiche, come:
La ristrutturazione dei debiti
Il concordato minore
La liquidazione controllata
diverse e più agevoli rispetto alla procedura concorsuali riservate agli imprenditori commerciali di maggiori dimensioni. L'obiettivo è ottenere, entro certi limiti, l'esdebitazione, ossia la liberazione dai debiti che non si possono soddisfare.
Infatti anche i consumatori, piccoli imprenditori, agricoltori e, in generale coloro che hanno debiti possono trovarsi in una situazione di crisi o di insolvenza e per loro l'avvio di una procedura concorsuale completa (che coinvolgesse l’autorità pubblica ponendo vincoli sul patrimonio e regole per i diritti dei creditori) risultava inefficiente e costoso.
Questo ha portato a escludere per lungo tempo questi debitori dalle procedure concorsuali, lasciandoli esposti solo a procedure esecutive individuali (come il pignoramento), senza la possibilità di ottenere la cosiddetta "esdebitazione", ossia il sollievo dai debiti rimanenti non saldati. Ciò creava gravi difficoltà per questi debitori, impedendo loro di migliorare la propria situazione finanziaria nel presente e nel futuro. Ad esempio, piccoli imprenditori e agricoltori non potevano rientrare nel normale ciclo del credito e venivano scoraggiati dall’avviare nuove attività, poiché i guadagni futuri sarebbero stati destinati esclusivamente al pagamento dei debiti passati.
Solo nel 2012 il Legislatore ha introdotto la Legge 3/2012 (la c.d. “Legge Salva Suicidi”) che ha permesso, a seguito dell’emanazione dei decreti attuativi, di agevolare la risoluzione dei problemi anche ai debitori non fallibili. Il Codice della Crisi d'Impresa e dell'Insolvenza (D.Lgs n. 14/2019), in vigore dal 15 luglio 2022, ha riformato tale normativa semplificando le procedure e ampliando le possibilità di ottenere l'esdebitazione.
Di conseguenza è oggi possibile per tutti i debitori sopra indicati (chiamati "insolventi civili") accedere a una procedura concorsuale, che è diversa e più semplice rispetto a quella prevista per i medi e grandi imprenditori commerciali. Questo permette loro di pagare una parte ridotta dei propri debiti, basandosi sulle loro entrate e condizioni finanziarie residue, e ottenere, dopo la supervisione dell'autorità giudiziaria, una "nuova partenza", evitando così di dover ricorrere a forme di credito alternative di tipo usurario o coinvolgere terzi per avviare nuove attività. Le procedure garantiscono il mantenimento di “una vita dignitosa” del proprio lavoro e talvolta anche la conservazione della propria abitazione familiare.