STRUMENTI DELLA CRISI D'IMPRESA
Il Codice della Crisi d'Impresa e dell'Insolvenza mette a disposizione delle imprese diversi strumenti per affrontare situazioni di crisi. L'obiettivo principale è facilitare l'accesso delle imprese in difficoltà a strumenti di risanamento ed evitare la liquidazione giudiziale.

Tra gli strumenti disponibili, oltre a quelli riguardanti la composizione delle crisi da sovraindebitamento, si includono il piano attestato di risanamento, gli accordi di ristrutturazione, la convenzione di moratoria, il piano di ristrutturazione soggetto a omologazione e il concordato preventivo.
L’analisi di questi strumenti rivela che alcuni prevedono un controllo da parte dell'autorità giudiziaria, mentre in altri casi viene privilegiata l'autonomia negoziale.
Un elemento comune a tutti questi strumenti è la condizione di crisi o insolvenza dell'impresa. L'obiettivo principale è raggiungere un accordo con i creditori, che può avvenire attraverso varie forme di adesione.
Esiste una distinzione significativa tra gli istituti che richiedono o non richiedono il voto dei creditori come manifestazione di consenso. Inoltre, i meccanismi di adesione dei creditori possono variare a seconda che si tratti di accordo diretto o votazione.
Ad esempio, nel piano attestato di risanamento non è specificata una "percentuale minima" che il debitore deve ottenere. Al contrario, negli accordi di ristrutturazione, sono previste specifiche percentuali minime di adesione da parte dei creditori, che variano a seconda del tipo di accordo.
Nel piano di ristrutturazione soggetto a omologazione, è richiesta l'approvazione di tutte le classi di creditori, mentre nel concordato preventivo, il meccanismo di voto dipende se si tratta di concordato liquidatorio o di concordato in continuità aziendale.
Vi sono norme che facilitano l'adozione di alcuni strumenti quali quelle sulla c.d. "relative priority rule" (ad es. nel concordato in continuità e nella ristrutturazione soggetta a omologazione), a discapito della rigidità della "absolute priority rule", o sul meccanismo del “cram down”, ovvero la falcidia obbligata dei alcuni debiti che hanno risposto negativamente all’adozione degli accordi.
Lo studio ed i suoi collaboratori è quindi a disposizione per assumere il ruolo cruciale come consulenti specializzati nell'analisi dettagliata della situazione finanziaria, nella formulazione di piani di ristrutturazione adeguati, nel guidare i negoziati con i creditori e la gestione delle procedure formali.